Se grandina a primavera

“Se grandina a primavera” edizioni San Paolo è l’ultimo libro di don Antonio Mazzi, sacerdote, pedagogista, educatore. Dal 1989 si occupa di la Cascina Molino Torrette all’interno del Parco Lambro a Milano prima sede di Exodus da cui dirige tante attività in Italia e all’estero.

Don Mazzi da sempre tratta temi importanti come il disagio giovanile, problemi di identità e di salute psichica, difficoltà di fare scelte di vita, bullismo social e non social, droga e dipendenze.

In questo libro ha voluto raccogliere i diversi interventi della sua lunga carriera perché possano essere d’aiuto in un tempo di profonda crisi.

Il libro affronta diversi temi dalle statistiche dei numeri che ci aiutano a dare una misura a fenomeni sociali, alla droga, alla scuola, al gioco d’azzardo, al bullismo. Un libro che racchiude lunghi anni di esperienza a stretto contatto con ragazzi problematici.

I ragazzi, oggi, hanno bisogno di iniziative e di essere capiti e ascoltati. La cosa più importante è lavorare sulle relazioni perché don Mazzi dichiara che “la povertà educativa non è solo la diretta conseguenza di quella economica o scolastica, ma affonda le sue radici nella difficoltà di gestione delle relazioni: tra genitori e figli, tra studenti e insegnanti, tra giovani ed educatori, tra le mura delle classi e i campi di gioco”.

Oggi, non si investe a sufficienza sulle relazioni e spesso si confonde la crescita con lo sviluppo e senza libertà non può esistere lo sviluppo.

Il libro riporta un intervento interessante dello psichiatra Vittorino Andreoli il quale spiega che l’adolescenza è un momento della vita che passa ma tutti oggi tentano disperatamente di psichiatrizzarla.

Secondo lo psichiatra esistono tre adolescenze: conflittuale in cui si desiderano due cose diverse cioè le avventure positive e negative e qui il ruolo dell’adulto è importante per far comprendere la scelta corretta ma senza giudicarli; l’adolescenza difficile al quale occorre prestare attenzione e l’adolescenza malata che è molto rara.

Inoltre, la vita dei giovani viene ridotta oggi a tre grandi temi: la bellezza, la morte e il denaro.

Il primo la bellezza non può essere chiusa in uno schema, spiegare cosa è la morte facendo capire che la vita è sacra e con essa non è possibile giocare e infine che la vita ha bisogno di denaro ma non è il denaro.

Oggi i giovani crescono dentro a dei modelli convinti che il successo si debba ottenere a tutti i costi e se i giovani non lo raggiungono crescono sentendosi dei falliti.

La realtà che i giovani devono anche comprendere è l’importanza del fallimento e della mortificazione perché tutto ciò rientra nel campo educativo.

Gli adulti in questo periodo di forte cristi economica e di valori l’educazione assume un ruolo fondamentale.

Educare non vuole solo impartire una serie di regole ma anche stare attenti alle domande dei giovani più che alle risposte.

Don Mazzi nella sua grande esperienza nell’affrontare i problemi dei giovani ha compreso una regola molto importante che “dovremmo capire che il bene è sempre maggiore del male, anche se il male ha studiato metodi speciali per apparire, dovunque e sempre” (Do.Sa.)

Condividi:

Related posts